• Dieta sana e alimentazione: consigli per limitare i danni della presenza di Mercurio nel pesce

    Un’ulteriore allarme relativo alla presenza di mercurio, anche nel Mediterraneo, nei pesci arriva da un’articolo sulla rivista americana Limnology and Oceanography del direttore dell’Istituto italiano sull’Inquinamento Atmosferico del CNR.

    Fra gli effetti gravi del Mercurio sulla salute dell’uomo:
    scompensi metabolici, atassia, insonnia, parestesie, restringimento del campo visivo, disartria, ipoacusia
    ll metilmercurio, che deriva dalla digestione del mercurio da parte dei batteri, rende l’organismo incapace di provvedere alla disintossicazione dei metalli pesanti, che si va così ad accumulare con grave effetto neurotossico.
    Per limitare i danni che derivano dall’accumulo di questo metallo bisognerebbe limitare il consumo dei pesci al vertice della scala alimentare, quindi meno tonni, palombi, anguille, lucci e pesce spada e scegliere invece pesci di taglia piccola.
    Per quanto riguarda il tonno in scatola, ecco un link a una pagina in inglese che fornisce linee guide di quanto sia sicuro consumarne secondo l’Agenzia americana per la Protezione dell’Ambiente.
    Donne che in gravidanza o in fase di allattamento non dovrebbero consumare più di una piccola porzione (<100g) a settimana di grossi pesci predatori come appunto il pesce spada. Inoltre non dovrebbero mangiare tonno più di 2 volte a settimana. Ecco un link ad un documento del 2008 della Commissione Europea per la Salute dei Consumatori.


  • Related Posts:


Lascia un commento

Condividi le tue opinioni con gammaga.com.